Essendo io una persona dannatamente curiosa e amando la letteratura nordica, ho deciso di aprire la rubrica “Libri che vengono dal freddo”, dove vi parlerò delle storie degli autori provenienti dal Nord-europea. La letteratura nordica non riserva solo thriller o gialli, anzi. L’idea è di portarvi a conoscere la faccia più intima dei paesi Scandinavi. Spero mi seguirete in questa impresa. Inauguro questa rubrica parlandovi di uno degli autori svedesi più amati in Italia, in altre parole Fredrik Sjöberg.
“Il collezionismo, in qualunque campo, somiglia al benedetto lavoro manuale, o a quelle attività che possono sembrare inutili, ma rasserenano e ritemprano chi vi si dedica, facendogli dimenticare per un po’ tutto il resto. Se stessi, per esempio, cosa che nella nostra epoca narcisistica è più che importante.”
Fredrik Sjöberg è un narratore affascinante. Il suo stile, chiaro e comprensibile ai profani di entomologia, lo porta a essere uno dei massimi narratori/divulgatori scientifici europei.
Prima di continuare, ecco un po’ di coordinate sull’autore. È uno scrittore, entomologo, collezionista e giornalista culturale svedese. È un esperto di sirfidi, sui quali ha scritto uno dei libri più affascinanti che io abbia mai letto, che s’intitola “L’arte di collezionare mosche”.
In “Perché ci ostiniamo”, ho ritrovato l’ibridazione stilistica tra narrativa e saggistica che mi aveva colpito durante la lettura dei libri precedenti. Le storie di Sjöberg sono sui generis, in pratica inclassificabili in un solo genere perché li ricoprono un po’ tutti.
Nell’ultimo libro, pubblicato in Italia da Iperborea, sono raccolti dei saggi su svariati argomenti come: il collezionismo, l’arte di scrivere saggi, l’ecologia e la bellezza.
Un tema ricorrente è quello della bellezza della natura e dei suoi paesaggi. Nella nostra epoca, tutta protesa alla velocità e alla frenesia, ci stiamo dimenticando della bellezza naturale che ci circonda. Certo, salvaguardiamo parti di paesaggio, ma non la bellezza intera. Perdiamo la vista d’insieme e ci concentriamo solo su un piccolo dettaglio da salvaguardare, non che sia irrilevante, anzi. Secondo l’autore bisognerebbe sempre ricordarsi dell’insieme del paesaggio.
La storia che più mi ha affascinato è quella contenuta nel saggio “Sulla bellezza”, dove Sjöberg racconta il percorso artistico di Lars Jonsson, pittore famoso in Svezia e nel mondo. I quadri di Jonsson sono stimati perché riesce a catturare la fugacità dell’istante in cui osserva il volatile. L’autore ne è affascinato: “ (…) raffigura quella solitudine da cui si fa ritorno stando meglio di prima. Un passo di lato, nella nostra epoca concitata. Una pausa per riprendere fiato. Sì, la bellezza.” Non solo in questa storia, ma anche nelle altre, Sjöberg aggiunge alla narrazione anche le sue esperienze personali che, a volte, sono il punto di partenza per entrare nelle vite dei personaggi. Il lettore facilmente casca nella trappola dell’autore svedese e si lascia incantare da riflessioni e storie inconsuete.
Una volta finito un libro di Sjöberg si conosce di più non solo se stessi, ma anche si ritrova l’autore che, nel corso della lettura, è diventato una sorta di amico.
Non mi ha coinvolto così come “L’arte di collezionare mosche”, ma è un libro molto interessante perché offre uno sguardo nuovo e diverso su tematiche come la bellezza e l’ecologia. A mio avviso, potrebbe essere un ottimo inizio per chi non ha mai letto nulla di suo.
Come sempre, il libro è molto curato e che dire della copertina? È bellissima. Non vedo l’Ora che Iperborea traduca altri libri di Sjöberg perché leggendo le sue storie ci si arricchisce di conoscenze che non si sarebbe mai pensato di ottenere.
A presto!
Jaro.
Titolo: Perché ci ostiniamo
Autore: Fredrik Sjöberg
Editore: Iperborea
Numero Pagine: 184
Prezzo: 16,50€