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Che fatica i parenti! La claustrofobia delle cene di famiglia

Iniziare a scrivere qualche modesto parere su questo libro non è facile. Mentre lo leggevo ero piena di idee, di propositi e di parole per descrivere quello che Paola Fox è riuscita a inserire in 237 pagine. Dopodiché mi sono trovata davanti al quadernetto su cui annoto i concetti chiave per queste recensioni e ho provato un senso di vuoto. Quasi come se non fosse stato in grado di trasmettermi nulla, come se fosse stato un libro letto tutto d’un fiato, ma senza prestarci attenzione. Ebbene, dopo un paio di giorni di Rimuginare Intenso, sono riuscita a capire perché mi sentissi così. Provo a farlo capire anche a voi:

Laura è una donna che ha superato quella che la società occidentale chiama “la mezza età”, è ancora bella ed è al suo secondo matrimonio. Desmond è il marito n°2 e a quanto pare non così diverso dal marito n°1, Edward. Tutti e due propensi alla cirrosi epatica per abuso di alcol, Desmond si salva probabilmente per la sua ricchezza. È ricco. Molto ricco, e può dare a Laura le sicurezze di cui ha bisogno. Nel matrimonio di Laura ed Edward però, quando ancora i due erano giovani e innamorati, occorre un incidente: dopo alcuni aborti volontari, a Laura capita di aspettare un mese di troppo e di essere, ahimè, costretta a portare avanti una gravidanza. Da questa nascerà Clara, timida ragazza che (decisamente non voluta) viene cresciuta dalla nonna Alma, dipinta come altrettanto incapace madre di Laura.

<<Peccato che tu non sia nata adulta>>, una volta Ed aveva fatto notare a Clara. << Tua madre detesta gli esseri naturalmente inermi>>.

La storia inizia con Laura e Desmond in camera d’albergo, che aspettano i loro ospiti per andare a cena prima del loro ennesimo lunghissimo viaggio, questa volta in Africa. Vogliono salutare le persone a loro più care, o piuttosto far passare a tutti una serata infernale? Propongo la seconda. Gli ospiti sono una combriccola improbabile costituita da Clara, Peter Rice, migliore amico e tappetino di Laura da tempo immemore, e Carlos, fratello omosessuale di Laura definito da lei stessa “un maiale”. La serata procederà tra disagio, alcol e una Laura che non sta zitta un secondo, pronunciando parole, insulti e giudizi a raffica. Quindi la domanda sorge spontanea: perché il libro si chiama proprio “Il silenzio di Laura”? Lo si può scoprire mettendosi nell’ottica che probabilmente tutte queste tante, estenuanti, ripetitive, iperboliche e istrioniche dimostrazioni di insofferenza che Laura tiene servono in realtà a celare un segreto.

Era terribile che non si potessero conoscere i propri genitori prima di nascere…sarebbe stato più facile perdonarli.”

La trama del libro è semplice, cinque conoscenti che si riuniscono a cena e una divisione dell’opera in sette atti, tutti corrispondenti al luogo in cui si svolge la faccenda. Quello che non è semplice è riuscire a leggerlo senza sentire la rabbia che sale, la pazienza che scende e la claustrofobia che avanza. Ogni personaggio ha una o più ragioni per risultare spregevole o quanto meno odioso. Se non è odioso, è passivo e quindi reca fastidio lo stesso. Inizialmente ho avuto l’impressione che solo nonna Alma si salvasse: si è presa cura di Clara quando nessuno voleva e ha cresciuto tre figli da sola (il terzo fratello si vede solo alla fine) e nel miglior modo che potesse fare, secondo lei. Dopo però mi sono resa conto che in tutti i personaggi, nessuno escluso, c’è qualcosa che non va. Qualcosa che stona con la giustizia, la bontà e l’integrità. Insomma, sono i personaggi perfetti per un libro che non verrà dimenticato tanto presto.

Paola Fox è stata magistrale per l’immergerci nella scena sebbene volessimo rimanerne completamente fuori. E fidatevi, vorrete davvero starne fuori. Con le sue descrizioni e i suoi dialoghi che rifiutano le regole conversazionali di base, come dei semplici turni, ti sembra che quello che succede stia succedendo a te. Questo porterà un clima di nervosismo e claustrofobia, ma senza riuscire a staccare gli occhi dalla pagina, perché tutto va troppo veloce, e tu devi stare al passo.

Ecco quale era il motivo per cui non sono riuscita a mettere subito in chiaro le idee: Laura è capace di attirarti a sé con una forza incredibile, ma con la stessa forza è capace di abbandonarti da sola a te stessa. E quando finisce il libro è questo che senti, la solitudine di Laura e l’amarezza di Paola Fox.

Consigliato? Beh ovvio, a chi non piacciono libri dannati e personaggi scomodi?

Brigitta

PS: non anticipo nulla, ma leggendo le note bibliografiche dell’autrice il romanzo assume un’importanza diversa, che sarà in grado di farci capire il perché di tutto ciò che è stato scritto.

Titolo: Il silenzio di Laura

Autore: Paola Fox

Casa editrice: Fazi editore

Numero pagine: 237

Prezzo: 11,99

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