“Poi una strana luce si accese dietro le loro palpebre abbassate, si alzarono di scatto, si allontanarono l’uno dall’altra superando le pareti delle stanze, la lontananza degli anni, e si misero a vagabondare in direzioni diverse su sentieri sconosciuti, di nuovo completamente vestiti, in romantici costumi teatrali di ogni specie. Accadde il miracolo quotidiano: stavano sognando.”
Che cosa conosciamo della letteratura ungherese? Veramente poco. Infatti, anch’io non ho mai letto nessun libro ungherese. Ne sono sempre stato incuriosito, ma, per dimenticanza o mancanza di tempo, ho sempre rimandato la conoscenza con questa letteratura. Ho cercato vari suggerimenti sul libro da cui partire per conoscerla e, bazzicando un po’ di enciclopedie e manuali, mi sono imbattuto in questo titolo ”Anna Édes” di Dezső Kosztolányi. Sono subito corso in biblioteca a prenotarlo perché avevo voglia di qualcosa di nuovo. Non avevo aspettative, ma solo un’immensa curiosità.
“Anna Édes” è considerato uno dei capolavori della letteratura magiara del Novecento e il fiore all’occhiello di Dezső Kosztolányi. È un classico, ma non tradizionale perché si percepisce, nella penna di Kosztolányi, il fermento innovatore. È un romanzo che non ti aspetti, uno di quei libri che si leggono con calma perché ogni riga va assaporata e vissuta. La storia del romanzo è strettamente legata alla Storia dell’Ungheria del primo dopoguerra. Infatti, l’avvio del romanzo è il 31 luglio 1919,ovvero quando cade la Repubblica Sovietica Ungherese.
Dopo la caduta di questo breve regime comunista, si avverte una sorta di straniamento generale, non si sa di chi fidarsi, non si conoscono le vere intenzioni delle persone. La notizia arriva anche ai coniugi Vizy, borghesi decaduti durante il regime, ma che vedono una possibilità di ritorno all’opulenza durante questo periodo incerto e turbolento. Kornél, il marito, non vede l’ora di riavere il proprio posto al ministero e di riuscire a fare una rapida scalata verso i posti di comando del nuovo governo.
«Non lo amo perché non l’ho mai visto, non lo conosco. Il genere umano è concetto vuoto. E faccia attenzione, consigliere, al fatto che tutti i mascalzoni dicono di amare il genere umano. Il genere umano è l’ideale dell’egoista, del subdolo, di quello che non dà nemmeno un pezzo di pane al proprio fratello. Impiccano e uccidono esseri umani, ma amano il genere umano. Profanano il proprio altare familiare , cacciano di casa le loro mogli, non si occupano dei loro padri, delle loro madri, dei loro figli, ma amano il genere umano. Non esiste un altro concetto più comodo. Infine, non ti obbliga a niente. Mai nessuno verrà incontro a me presentandosi, “io sono il genere umano”. Il genere umano non chiede da mangiare, non vuole vestiti, si tiene a debita distanza, sullo sfondo, con la gloria sulla fronte augusta. Esistono solo Pietro e Paolo. Solo uomini. Il genere umano non esiste. »
Essendo borghesi, hanno una ragazza a servizio, ma la signora Vizy non ne è soddisfatta perché è svogliata e non esegue adeguatamente gli ordini che le vengono impartiti. È stressata e soffre di nervi , decide di cercare una nuova domestica per la casa Vizy. Intanto sente delle voci che affermano che dei vicini hanno trovato una ragazza meravigliosa e stakanovista, una sorta di cameriera dei sogni. La signora Vizy capisce subito che è la ragazza che farebbe al caso suo, ma i padroni attuali non la vogliono lasciar andare per nessuna ragione al mondo. La signora Vizy escogita vari piani e, alla fine, la spunta e riesce a prenderla servizio. Si tratta di Anna Édes.
“Ormai confondeva l’una con l’altra. Trovò una testa, di cui cercava il corpo, ad un corpo invece mancava la testa. Frugava in questo strano ripostiglio. Poi chiuse tutto. La rassegna era inutile, non trovò niente di confortante, non si ricordava di una sola cameriera passabile. Tutte l’avevano imbrogliata. Avevano approfittato della sua fiducia e ogni volta aveva dovuto ricominciare le ricerche, la caccia ad una nuova ragazza, come se avesse una qualche maledizione divina addosso. Tutto sommato, doveva riconoscere che suo marito aveva ragione. Se non è zuppa, è pan bagnato.”
All’inizio, c’è una sorta di curiosità da parte della signora Vizy nei confronti della nuova ragazza, ha paura che possa essere come tutte le altre, quindi decide di metterla alla prova ma Anna è una ragazza integerrima e non cade in nessuna trappola tesa dalla sua padrona. Anna prova un senso di sradicamento dalla casa in cui lavorava prima. Non riesce a riconoscere, nella casa dei Vizy, il suo nuovo posto di lavoro. È spaventata dalla casa e dalle sue pareti, non riesce a mangiare perché sente un odore sgradevole. Pian piano si abitua alla casa e ai nuovi padroni che, a ogni occasione mondana, non fanno che elogiarla e vantarsene con i loro amici. Non vi dico di più perché non voglio rovinarvi la lettura di questo capolavoro, ma sappiate che è una storia che riserva molte sorprese.
Una delle cose che più mi ha colpito, è stata lo stile di Kosztolányi. È una scrittura molto innovativa, ma che ha il sapore del classico. La sua velata (o non troppo) ironia mi ha piegato in due dalle risate. La descrizione dei personaggi aristocratici che, con le loro idee e azioni, sono messi alla berlina dall’autore, mi hanno ricordato le descrizioni degli “impiegatucci” gogoliani. Ho trovato molte atmosfere tipiche della letteratura russa, come le descrizioni degli umili che sono descritti come delle persone distrutte dalla società capitalista/caotica in cui vivono.
“Li univa la parentela priva di emozioni della gente povera , per la quale significava assai poco il legame di sangue per mancanza di bei ricordi condivisi, si viveva solo l’uno accanto all’altro, presi sempre dal lavoro, chiusi in se stessi, lontani ed impenetrabili l’uno per l’altro.”
“Anna Édes” è un libro straordinario che consiglio sia a chi è curioso come me di incontrare una nuova letteratura, sia a chi già conosce Marai e la Szabó e vorrebbe approfondire la scoperta con il mondo magiaro.
«Eppure, caro dottore, loro sono diversi da noi. Hanno stomaci diversi, hanno anime diverse. Sono servi. E vogliono rimanere tali. Addirittura esigono di essere trattati da servi.»
La casa editrice “Edizioni Anfora” sta facendo un ottimo lavoro nella riscoperta di classici della letteratura ungherese e nella cura delle loro uscite. Sono davvero felice di aver trovato un altro editore che, pian piano, sta entrando nella mia carriera di lettore e nel mio cuore.
A presto!
Jaro
Titolo: Anna Édes
Autore: Dezső Kosztolányi
Casa editrice: Edizioni Anfora
Numero pagine: 270
Prezzo: 17€